Lo sai mamma?

ATTIVITA' - VIAGGIARE IN MOTO

Scooter e motociclette fanno ormai parte della vita quotidiana. C'è chi sceglie di utilizzarli per trasportare il proprio bambino a scuola e anche per andare in vacanza. Esistono poche e intuitive regole da rispettare, la prudenza, innanzi tutto, e l'abbigliamento giusto.

L'art. 170 del Codice della Strada vieta il trasporto in moto di bambini sotto i 5 anni di età, e prevede che il bambino trasportato possa sedere comodamente e correttamente nel posto del passeggero (dietro al pilota) appoggiando entrambi i piedi sulle pedane.
La sella deve assicurargli una posizione comoda e sicura, deve essere omologata, dotata di maniglie ai lati e poggiapiedi regolabili secondo la lunghezza delle gambe.
Non deve avere cinture di sicurezza perché in caso di incidente il bambino rimarrebbe ancorato al veicolo con conseguenze drammatiche.

Il casco deve essere omologato, avere peso e resistenza aerodinamica proporzionati alla conformazione corporea (la testa del bambino è proporzionalmente più grande e pesante rispetto al resto del corpo), alla muscolatura (quella del collo non è ancora ben sviluppata), e standard di sicurezza identici a quelli degli adulti. E’ da preferire il casco integrale perché protegge anche il viso; meglio se la parte interna è estraibile, lavabile e in tessuto traspirante. Il casco deve essere sempre allacciato!

L’abbigliamento tecnico (abbinato a scarpe chiuse) è indispensabile nei viaggi in moto perché il bambino sia protetto non solo in caso di caduta, ma anche contro l’impatto di aria, intemperie, piccoli detriti e insetti.
Se il capo d’abbigliamento non ha protezione per la schiena, gli si può abbinare un buon paraschiena che deve assicurare comfort e libertà di movimento, deve poter essere indossato sotto la giacca o il giubbino e consentire un’aerazione diffusa a favore di un eccellente scambio termico. Solitamente, i paraschiena sono dotati di bretelle regolabili e di fascia lombare che li rende facili da portare, quasi come uno zainetto.
L'abbigliamento protettivo ideale deve avere inserti rifrangenti a garanzia della massima visibilità, essere impermeabile e traspirante e, per le giornate più fredde, avere l’imbottitura termica. Deve essere completato da guanti, accessori e occhiali. Un abbigliamento underwear specifico, mantiene costante la temperatura corporea ed evita quei fastidiosi spifferi d’aria lungo la schiena che annunciano possibili fastidi. Il bambino deve difendersi anche dalle punture di vespe, calabroni e api che possono infilarsi nel casco o nel vestiario.

Viaggiare in moto non è intuitivo, ma richiede preparazione e allenamento. Occorre dare al bambino il tempo di “capire” la moto e di abituarsi a seguire il guidatore nella guida insegnandoli che deve stare fermo il più possibile e tenere i piedi sulle pedane o nelle staffe. Il suo senso di stanchezza è diverso dal quello del guidatore perché il bambino non è abituato al viaggio in moto! Il bambino deve essere libero da qualsiasi peso perché il suo corpo è sottoposto alle sollecitazioni provocate dall'accelerazione che lo spingono avanti e indietro compromettendo il suo l’equilibrio quindi … niente zaino in spalla!
Il bagaglio va legato alla moto.
Con il giusto equipaggiamento, il bambino può affrontare anche qualche viaggio. Naturalmente, la velocità deve essere ottimizzata per favorire l'equilibrio tra l'adulto e il piccolo passeggero. Nel caso di lunghi percorsi, è necessario fare qualche tappa.
Sono sufficienti solo pochi minuti, per permettere al bambino di riposarsi, distrarsi e riprendersi dal peggior pericolo del passeggero, la sonnolenza, dovuta al percorso lineare e alle vibrazioni costanti della moto.

La frequenza ideale delle tappe per un bimbo di 8 anni è circa una ogni cento chilometri, ma deve essere regolata in base all’età e alle sue esigenze.
É importante che adulto e bambino possano comunicare. L’adozione di un interfono permette all’adulto di assicurarsi costantemente sulle condizioni del bambino (se è a proprio agio e soprattutto se è sveglio) e al bambino permette di comunicare qualsiasi problema, di conversare o semplicemente di essere rassicurato dalla voce dell’adulto.
Il vero pericolo è la caduta improvvisa a causa del fondo stradale scadente o della decelerazione contro un ostacolo fisso. Anche se non grave, può avere ripercussioni anche sulla psiche del bambino poiché incrina la fiducia nell’adulto cui si è affidato, determina paura nei confronti dell’ambiente, soprattutto degli spazi esterni che sono percepiti come incombenti e nemici. Il bambino può chiudersi progressivamente agli stimoli esterni; inoltre, finisce per collegare moto e strada a pericolo quindi paura, con una conseguente alterazione della valutazione del rischio reale.

Rispettate attentamente tutte le norme di sicurezza perché le insidie sono sempre in agguato anche quando dobbiamo andare soltanto “dietro l’angolo!”.


 Scarica la scheda 'Viaggiare in moto' in formato pratico da stampare 01-Presentazione progetto-2016.pdf
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E' un'iniziativa di:
  • Associazione Chimica Farmaceutica Lombarda fra titolari di Farmacia
  • Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri"
  • Associazione Culturale Pediatri
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