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Farmaci: è web il più efficace “scova effetti” avversi

Nel trovare gli effetti collaterali dei farmaci arrivano prima i motori di ricerca che le reti di sorveglianza.

Nel trovare gli effetti collaterali dei farmaci arrivano prima i motori di ricerca che le reti di sorveglianza. Lo ha scoperto uno studio pubblicato dal Journal of the American Medical Informatics dei ricercatori di Stanford e della Microsoft, che ha analizzato l'attività di più di 6 milioni di utenti della rete trovando un effetto sconosciuto dovuto all'uso contemporaneo di due farmaci.

Dopo aver analizzato 83 milioni di ricerche sui principali motori, i ricercatori hanno estratto le ricerche relative al farmaco paroxetina, un antidepressivo e all'anticolesterolo pravastatina. Il passo successivo è stato calcolare la probabilità che gli utenti che avevano fatto queste ricerche avessero cercato anche uno degli 80 sintomi selezionati. Il risultato è stato che gli utenti che avevano fatto ricerche su entrambi i farmaci avevano il doppio della probabilità di aver cercato anche parole associate all'ipoglicemia rispetto a chi aveva fatto ricerche su uno solo: «Ascoltare questo tipo di segnali potenzialmente può dare grandi vantaggi per la salute pubblica» scrivono gli autori «ricerche ancora migliori si possono fare utilizzando i dati dei social network, anche se in questo caso c'è il problema di tutelare la privacy». (ANSA)


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