9/26/2025
Al convegno organizzato da Federfarma Lombardia e The European House Ambrosetti presentate alla politica e alle istituzioni progetti e proposte delle farmacie per un servizio sanitario sempre più vicino ai cittadini
Nei primi nove mesi di quest’anno sono più di 13.200 le prestazioni di telemedicina erogate in regime convenzionato dalle 1.300 farmacie circa che aderiscono alla sperimentazione regionale della farmacia dei servizi. Cui vanno aggiunte le quasi 80mila telerefertazioni assicurate in regime privato (cioè a carico del paziente) da oltre duemila esercizi nel primo semestre del 2025. A fornire questi numeri la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca, nell’intervento con cui lo scorso 19 settembre ha aperto i lavori del convegno “Il contributo della farmacia dei servizi in Lombardia: prevenzione, screening e gestione delle cronicità”, organizzato dal sindacato titolari regionale e Teha – The European House Ambrosetti (con il patrocinio di Regione Lombardia e Comune di Milano) per presentare alla politica e alle istituzioni progetti e proposte delle farmacie per un servizio sanitario sempre più vicino ai cittadini.
«Sono davvero orgogliosa di quello che stanno facendo le farmacie lombarde» ha detto in particolare la presidente Racca «assicuriamo un contributo sul fronte della prevenzione che va incontro alla domanda di salute dei cittadini lombardi e contribuisce a rendere sempre più concreto quel modello di assistenza di prossimità che rappresenta il futuro del nostro Servizio sanitario».
A conferma, la presidente Racca ha messo sul tavolo altre cifre ancora: sono 1.330 le farmacie lombarde che attualmente offrono il test per lo streptococco, quasi tremila i presidi che partecipano alle campagne per lo screening del colon retto (con oltre tre milioni di kit distribuiti) e più di 1,6 milioni le operazioni di scelta e revoca del mmg effettuate in farmacia. Quanto ai vaccini, solo nell’ultima stagione invernale sono state somministrate quasi 400mila dosi di antinfluenzale, il doppio della stagione precedente.
«Le farmacie lombarde dimostrano ogni giorno di meritare il ruolo di primo presidio sanitario del Ssn» è la sintesi che Racca trae dai dati «siamo un asset strategico per le politiche vaccinali, come riconosce la delibera regionale approvata nei giorni scorsi dalla Regione, che allarga le vaccinazioni in farmacia, ma lo siamo anche per l’abbattimento delle liste d’attesa e per appropriatezza e monitoraggio delle terapie, come dimostra il progetto lanciato da Fondazione Muralti e Centro cardiologico Monzino».
La richiesta che le farmacie rivolgono alla Regione, quindi, è di proseguire e allargare la collaborazione in corso con la Regione, ma anche essere rassicurate in termini di sostenibilità. «Occorre rifinanziare la spesa farmaceutica convenzionata» ha detto Racca rivolta ai rappresentanti regionali seduti in platea «abbiamo subito negli ultimi anni costanti ridimensionamenti del tetto, va invertita la tendenza e in tal senso le speranze sono appuntate sul ddl delega per il Testo unico della farmaceutica, dove si parla di una revisione del meccanismo dei tetti».
Di farmacia capace di stare al passo con i tempi e aggiornare costantemente il proprio ruolo ha parlato anche il presidente della Fofi, Andrea Mandelli: «Negli anni il concetto di salute evolve» ha detto nel suo intervento «e la Federazione degli ordini già nel 2006 aveva preconizzato un modello di farmacia che sia al passo di questa evoluzione. Tutti i farmacisti hanno abbracciato convintamente questo progetto e oggi sulle vaccinazioni siamo la punta di diamante, senza dimenticare il controibuto che può arrivare dalle farmacie per ottimizzare la spesa sanitaria e accrescere l’appropriatezza delle cure».
Le potenzialità maggiori, in particolare, si concentrano nel sempre più decisivo ambito della prevenzione. «La letteratura scientifica suggerisce che ogni euro speso in prevenzione genera un ritorno di 14 euro per il sistema sanitario e l’economia» ha evidenziato nel suo intervento Daniela Bianco, partner e responsabile Area healthcare di The European House-Ambrosetti «la spesa sanitaria e, in particolare, la spesa per la prevenzione, può essere considerata un investimento in sicurezza sociale, allo stesso modo degli investimenti in difesa, digitale: non dovrebbe concorrere al deficit perché offre maggiore flessibilità agli Stati Membri, a partire dall’Italia caratterizzata da un elevato indebitamento».
Il contributo delle farmacie alla prevenzione è particolarmente evidente nella telemedicina, come ha ricordato il vicepresidente di Federfarma Lombardia, Luigi Zocchi: «In un anno più di 12mila pazienti si sono presentati in farmacia con sintomi di tipo cardiologico come dolore toracico, dispnea e cardiopalmo» ha detto citando i dati forniti da Htn-Health telematic network, provider convenzionato con Federfarma «di questi, circa duemila sono i casi che hanno portato a un invio in Pronto soccorso e di questi più del 71% si è rivelato un invio appropriato, cioè c’era necessità di un intervento urgente». In altri termini, è la conclusione di Zocchi, «i timori paventati dai detrattori della telemedicina in farmacia si dimostrano infondati: con una buona formazione, le farmacie sono in grado di svolgere sul territorio un ruolo di sentinella appropriato e responsabile».