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Ricette bianche dem, l’esperto: il decreto? Non è una sorpresa e mancano le specifiche tecniche

1/20/2021

Intervista a Iacopo Cricelli, amministratore delegato di Genomedics, società specializzata nella realizzazione di servizi e applicazioni software per la medicina generale

«Il decreto era in gestazione da parecchio tempo, quindi nessuna sorpresa. Piuttosto, non ci aspettavamo che sarebbe uscito proprio adesso». Chi parla è Iacopo Cricelli, amministratore delegato di Genomedics, società specializzata nella realizzazione di servizi e applicazioni software per la medicina generale e l’argomento è il decreto del Mef datato 15 gennaio, che fissa le basi normative per la ricetta bianca dem. FPress lo ha raggiunto per capire quale accoglienza hanno dato al provvedimento i medici di famiglia.

Cricelli, il decreto è stato per i farmacisti un fulmine a ciel sereno. Voi invece?
Sapevamo che era per strada, però non ci aspettavamo un’uscita proprio ora.

Si è parlato dell’azione di lobby nascoste…
Non credo, sono soltanto gli ingranaggi della burocrazia che girano a scatti: per mesi rimane tutto fermo, poi all’improvviso un’accelerazione. Non è la prima volta che accade e non sarà l’ultima.

Ma nell’ambiente della mg quale giudizio si dà del decreto?
Viene considerato un’importantissima novità, un’ulteriore occasione per sfollare gli studi. Lo scenario sta cambiando profondamente.

Lei, quindi, ritiene che i medici approfitteranno massicciamente della ricetta bianca dem?
Sì, anche se bisognerà aspettare ancora un po’ di tempo.

Perché?
Per cominciare andranno adeguati i software gestionali. E per farlo, occorrerà prima avere da Sogei le specifiche tecniche, che ancora non ci sono e non si sa quando arriveranno. Per questo parlavo prima di burocrazia a scatti.

Dunque, quando si potranno vedere le prime ricette bianche dem?
Difficile fare previsioni. Se Sogei sarà abbastanza veloce, direi verso la tarda primavera.

Alcuni passaggi del decreto risultano ambigui. All’articolo 3, per esempio, c’è scritto che a regime il paziente potrà scaricare le dem bianche dal suo Fascicolo sanitario elettronico e selezionare la farmacia «dove spendere» il promemoria…
Dubito che le cose andranno in questo modo: solo meno della metà degli italiani ha attivato il proprio Fse e proprio non lo vedo un ottantenne a scaricare il promemoria e spedirlo alla sua farmacia. Si continuerà a fare nello stesso modo di oggi: il paziente va in farmacia con la sua tessera sanitaria, il farmacista accede al Fse dal proprio gestionale e scarica la ricetta bianca come già fa con quelle del Ssn.

Fonte: www.fpress.it


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