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Le farmacie alla Sanità lombarda: collaborazione da proseguire e intensificare

4/2/2019

La classica bilancia: su un piatto quello che le farmacie lombarde già fanno per la collettività e il servizio sanitario regionale, sull'altro ciò che ancora potrebbero fare e quanto la Regione - a sua volta - potrebbe fare per loro.

In uno spirito che è quello del patto sociale, a tutto vantaggio di cittadini e malati. E’ quello che i farmacisti titolari lombardi hanno proposto a politici e amministratori della sanità regionale nel convegno organizzato a Milano da Federfarma Lombardia domenica scorsa, 31 marzo, per parlare di valore della farmacia nell’evoluzione del sistema sociosanitario locale. La fotografia del presente, come ha rimarcato nel suo intervento Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, non potrebbe essere più positiva: la Regione è l’unica ad aver integrato la farmacia dei servizi nella propria legislazione e la progettualità che lega servizio sanitario e presidi del territorio è abbondante e proficua (Cup, autoanalisi, telemedicina, campagne di screening, dematerializzazione della dcr, autocertificazione delle esenzioni, dispensazione della diabetica). «Ci sono tutte le ragioni perché questa partnership continui e si allarghi» ha detto Racca «a partire dai progetti elencati nell’accordo quinquennale sulla dpc rinnovato quest’autunno». In ordine: erogazione in farmacia del primo ciclo terapeutico, distribuzione remunerata dei vaccini ai medici di famiglia (in tutto il territorio regionale), integrativa per nefropatici, stomizzati e incontinenti, tariffazione dei servizi, aderenza terapeutica in farmacia (attraverso il dossier farmaceutico). «Vogliamo continuare a lavorare a fianco della Regione con lo stesso impegno di sempre» ha sintetizzato la presidente Racca «per una sanità e un servizio farmaceutico sempre più vicino ai cittadini».

Lo spazio per fare ancora meglio c’è, ha detto il segretario di Federfarma Lombardia, Luigi Zocchi: attualmente i servizi rappresentano il 3% del fatturato medio delle farmacie, eppure autocertificazioni, screening e autoanalisi/telemedicina fanno risparmiare ogni anno ad Asl e cittadini lombardi centinaia di migliaia di ore di lavoro. Stesse potenzialità meritevoli di sviluppo le evidenzia il servizio dello psicologo in farmacia, offerto da poco meno di dieci anni dalle farmacie della provincia di Varese in collaborazione con l’Ats (ex Asl) dell’Insubria: più di mille consulti assicurati nel 2018 a 326 utenti, 134 dei quali sono stati inviati in strutture specializzate.

E poi c’è l’aderenza terapeutica, che le farmacie lombarde vorrebbero assicurare con la ripartizione in dosi unitarie. «Il nostro progetto» ha spiegato Zocchi «si avvale della collaborazione di Wellcoop e fa perno sull’uso di un pilloliere elettronico, che la farmacia prepara a cadenza mensile e che assicura l’assunzione dei farmaci nei giorni e nelle ore corrette grazie alla programmazione digitale degli alert». In Europa, il pilloliere di Wellcoop è già stato utilizzato da più di 135mila pazienti e 1.600 strutture di ricovero, e ha incrementato l’aderenza terapeutica dei pazienti che lo utilizzavano fino al 90%.

Da non sottovalutare, poi, che la progettualità di Federfarma Lombardia trova nelle farmacie rurali la leva con cui assicurare prossimità e massima accessibilità a tutti i servizi erogati dalla rete dei presidi con la croce verde. «La farmacia rurale è un’impresa sociale d’eccellenza» ha ricordato Clara Mottinelli, presidente del Comitato rurale regionale e di Federfarma Brescia «restiamo aggrappati al territorio non per pigrizia o debolezza, ma perché crediamo con coraggio nel nostro ruolo». Esemplifica tale spirito di servizio l’offerta di telemedicina che le farmacie bresciane assicurano grazie alla piattaforma Federfarma-Htn, in attività da ormai quattro anni. «La farmacia può dare molto sul piano sociale» ha rimarcato Mottinelli «ed è per questo che stiamo lavorando alla certificazione dei servizi erogati dalle farmacie lombarde attraverso procedure e protocolli standardizzati, per dare ogni garanzia sull’affidabilità della nostra rete». In cambio, le farmacie rurali chiedono sostenibilità: «La Legge di Bilancio ha cambiato le regole sul computo del fatturato Ssn applicate in Lombardia» ha concluso Mottinelli «chiediamo alla Regione che restituisca in altra forma alle farmacie rurali ciò che è stato tolto loro da quella norma, con effetti pesanti per molti farmacisti titolari dei piccoli Paesi».


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