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Vaccinazione in farmacia: approvato lo schema di accordo, ecco modalità e requisiti

3/30/2021

L'intesa è frutto di una negoziazione avviata fra Governo, Regioni, Federfarma e Assofarm per adattare alla realtà del servizio farmaceutico il protocollo predisposto dal Governo per i centri vaccinali delle Regioni

E’ stato firmato ieri da Governo, Regioni, Federfarma e Assofarm lo schema di accordo-quadro che fissa requisiti e linee guida per la vaccinazione anti-covid in farmacia da parte dei farmacisti. L’intesa è frutto di una negoziazione avviata dalle parti una settimana fa per adattare alla realtà del servizio farmaceutico il protocollo predisposto dal Governo per i centri vaccinali delle Regioni.

Di quel testo, lo schema di accordo mantiene la struttura del percorso vaccinale: che si tratti di piccola o grande farmacia, il flusso deve essere suddiviso in tre aree differenziate: Accettazione («dove il farmacista e il personale amministrativo accoglie i soggetti da vaccinare, verifica la prenotazione, raccoglie il consenso informato»), Somministrazione (dove «il personale sanitario opportunamente formato procederà alla vaccinazione) e Monitoraggio (dove i vaccinati devono sostare per almeno 15 minuti, sotto il controllo del farmacista).

Rispetto al percorso, lo schema di accordo concede una certa elasticità: «è da privilegiare» si legge «l’esecuzione del vaccino seguendo percorsi in apposita area esterna, pertinenziale alla farmacia, ovvero – valutate le caratteristiche logistiche e di sicurezza degli spazi interni – anche in area interna alla farmacia, purché quest’ultima sia separata dagli spazi destinati all’accoglienza dell’utenza e allo svolgimento delle attività ordinarie». In ogni caso, «è possibile eseguire il vaccino a farmacia chiusa».

Per quanto concerne la sicurezza, l’accordo richiede che il farmacista incaricato della somministrazione vaccinale indossi «mascherina ffp2/kn95 e camice monouso», che gli appuntamenti vaccinali «siano fissati con un intervallo tra una persona e l’altra adatto a garantire un’adeguata sanificazione delle superfici di contatto», che l’area dove avviene la somministrazione del vaccino «abbia poche superfici ad alta frequenza di contatto e offra la possibilità di una rapida disinfezione» e che nell’area interna della farmacia sia garantito il ricambio d’aria. Il locale dedicato alla somministrazione, dal canto suo, deve essere dotato di postazione di lavoro, carrello/borsa contenenti materiale sanitario e presidi idonei alla gestione delle emergenze, seduta per la somministrazione del vaccino, dispenser con gel disinfettante per l’igiene delle mani, contenitori a norma per i rifiuti e per lo smaltimento degli aghi e altri oggetti taglienti potenzialmente infetti.

Ma di quanto personale dovrà disporre la farmacia che vaccina? Aiuta eventuali stime il paragrafo dell’accordo che scandisce le tappe del percorso vaccinale:

– Fase 1: il farmacista riceve le prenotazioni dei soggetti da vaccinare e verifica i dati anagrafici e i criteri di elezione alla seduta vaccinale. Successivamente il farmacista, in base al numero di soggetti da vaccinare, verifica il numero di flaconi di vaccino necessari all’espletamento dell’attività.

– Fase 2: il farmacista verifica la congruità del vaccino ricevuto rispetto a quello richiesto, verifica la continuità della catena del freddo, provvede alla corretta conservazione in attesa dell’allestimento. Il farmacista è responsabile dell’igiene e della sanificazione dei locali. È responsabile di tutti i materiali necessari alle vaccinazioni circa le scadenze e funzionalità.

– Fase 3: il soggetto che deve sottoporsi al vaccino viene accolto dal farmacista che provvede alla raccolta del consenso informato, fornendo le necessarie informazioni al soggetto da vaccinare.

– Fase 4: Il farmacista allestisce il vaccino e verifica l’idoneità del soggetto alla vaccinazione secondo le risultanze del consenso informato contenente la scheda per la valutazione dell’idoneità/inidoneità del soggetto a sottoporsi alla somministrazione vaccinale.

– Fase 5: il farmacista appositamente formato provvede all’inoculazione vaccinale nei confronti del soggetto.

– Fase 6: il personale amministrativo (sotto la supervisione del farmacista) o il farmacista, inserisce nel sistema informatico i dati relativi alla vaccinazione del soggetto e fornisce l’attestazione di avvenuta vaccinazione.

In particolare, va tenuto conto che i pazienti in sosta nell’area di monitoraggio post-vaccinale devono essere tenuti sotto osservazione continua: «il farmacista sorveglierà il paziente» si legge nello schema di accordo «e fornirà un supporto di emergenza in caso di reazione anafilattica dovuta alla vaccinazione, avvisando immediatamente il numero di pronto soccorso 118, il cui intervento sarà assicurato nel più breve tempo possibile». E’ la soluzione che avevano già individuato Regione Lombardia, Federfarma e Assofarm nell’accordo per la vaccinazione covid del 2 febbraio scorso, ndr

Per quanto concerne la remunerazione delle farmacie, l’accordo riconosce un onorario di 6 euro a vaccinazione (la stessa quota di cui beneficiano i medici di famiglia), demandando «ad appositi accordi con le Regioni il riconoscimento di eventuali ulteriori oneri relativi alle funzioni organizzative, al rimborso dei dispositivi di protezione individuale e dei materiali di consumo, e di eventuali incentivi per il raggiungimento dei target vaccinali».

Fonte: www.fpress.it


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