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La salute dei giovani sotto i riflettori del terzo Congresso nazionale Onda

10/8/2019

E' il sonno disturbato - da smartphone o droghe -il problema degli adolescenti italiani ...

... che proprio per la pessima qualità del sonno lamentano attacchi di panico, calo dell’attenzione e ipertensione. E’ quanto rivela l’indagine presentata da Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di Neuroscienze e Salute Mentale dell’ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano, al terzo Congresso nazionale dell’Osservatorio nazionale per la salute della donna (Onda). Condotta su un campione di 932 giovani milanesi tra i 14 e 21 anni con un questionario di oltre 60 domande su diversi fattori di rischio, la ricerca dice che il 27,6% del campione fuma sigarette (l’età media di inizio di consumo è di 14,4 anni) e il 71,5% consuma alcolici.

Il 56%, inoltre, usa lo smartphone durante la notte e di questi il 70,6% lo fa sempre o spesso. Tutti questo fattori, tuttavia, non hanno un’azione diretta sulla probabilità di sviluppare disturbi del comportamento se di mezzo non ci sono problemi al sonno. In media, le ore di sonno dormite sono 7,5 a notte, ma il problema è l’alterazione dei ritmi sonno-veglia. «Circa il 25% dei giovani ha difficoltà ad addormentarsi, mantenere il sonno e si sveglia spesso la notte» ha spiegato Mencacci «e quando il sonno è disturbato sono più frequenti gli attacchi di panico, l’ipertensione, i disturbi di attenzione, concentrazione e memoria, con l’aumento dell’impulsività».

Sotto i riflettori del congresso, chiuso il 2 ottobre a Milano, anche un’altra ricerca, condotta da Fondazione Onda ed Elma Research su un campione di 892 persone tra i 18 e i 35 anni per valutare la propensione di questa fascia di età alla cura della propria salute. «Nonostante quello che si possa credere» ha osservato Francesca Merzagora, presidente di Onda «il 75% degli under 35 reputa la salute come una priorità della propria vita, mentre soltanto il 36% mette davanti la stabilità lavorativa e il 35% il rapporto con il partner». Due intervistati su 5, poi, dichiarano di fare prevenzione e ritengono di trovarsi in buona salute. In media, gli uomini reputano più delle donne di stare bene (54% contro 48%) e, forse per questo, tendono a rivolgersi al medico solo quando i sintomi hanno un effetto negativo sulla vita di tutti i giorni (39% contro 31%).

Fonte: www.fpress.it


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