5/26/2017
L'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano contro i danni del fumo passivo. Allarme rosso nelle stazioni ferroviarie: l'inquinamento da sigaretta é otto volte maggiore rispetto all'esterno.
Il World No Tobacco Day è l’occasione per spiegare ai 300 giovani presenti nell’Aula Magna dell’Istituto dei Tumori quali sono i danni da fumo, attraverso immagini e racconti dei testimonial. «L’Istituto dei Tumori è da sempre in prima linea nella lotta contro il fumo - interviene Enzo Lucchini, Presidente INT. - I nostri obiettivi infatti sono la ricerca, la cura, ma anche la promozione di interventi di prevenzione sulla cittadinanza. Riteniamo inoltre che sia importante focalizzare l’attenzione sugli adolescenti e informarli sui rischi per la salute associati al consumo di tabacco. I giovani sanno fare “squadra” e proprio per questo sono loro i migliori divulgatori di messaggi di prevenzione tra coetanei».
Il fumo in Stazione, il nuovo allarme
La smania di accendere la sigaretta appena si scende dal treno ha un costo decisamente alto per quanto riguarda la salute dei polmoni di chi non fuma, ma si ritrova nei dintorni. Le rilevazioni sono state eseguite dal team di ricercatori della Tobacco Control Unit dell’Istituto Nazionale dei Tumori in Stazione Centrale a Milano, con risultati che parlano da sé: la concentrazione di black carbon, indice di presenza nel PM 2,5 di IPA, idrocarburi policiclici aromatici, è otto volte superiore nelle zone all’interno dov’è permesso fumare, rispetto a quanto è presente nelle aree esterne alla stazione. Gli IPA, è bene ricordarlo, sono stati classificati già da qualche anno come cancerogeni certi per l’uomo. «Sono state valutate le emissioni generate direttamente dai fumatori all’altezza dei binari e in generale nei punti dov’è permesso fumare - sottolinea Roberto Boffi, pneumologo e coordinatore della Tobacco Control Unit dell’INT. - La rilevazione è stata effettuata utilizzando un apparecchiatura particolare, in grado per l’appunto di registrare il black carbon, un tracciante all’interno del particolato più fine. Questo risultato contribuisce a demolire la falsa concezione che fumare all’aperto faccia meno male. Nella realtà, invece, non è così come ci hanno già dimostrato gli esperimenti condotti gli scorsi anni in altre aree cittadine e non. In più, non dimentichiamoci che le sostanze tossiche e cancerogene della sigaretta si concentrano nell’aria e vengono respirate anche da chi non fuma». Fumare fa male a se stessi e agli altri, causa numerose malattie anche invalidanti come le patologie respiratorie croniche e rende più pericolose e meno curabili le altre malattie.
Fonte: http://www.istitutotumori.mi.it/