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PLAY, DON'T SMOKE! Da Istituzioni e mondo dello sport un monito ai più giovani.

6/4/2018

Sono oltre 30 mila i giovani sotto i 14 anni che fumano in Lombardia con una percentuale allarmanti...

...e con dati che evidenziano a 11 anni il coinvolgimento del 6% dei maschi e 2,5% delle femmine, a 13 anni 30% dei maschi e 20% delle femmine, a 15 anni 60 % dei maschi e 52% delle femmine. A renderlo noto uno studio presentato ieri in occasione della giornata mondiale contro il tabagismo organizzata da Casa Pediatrica ASST Fatebenefratelli- Sacco, con la collaborazione delle Istituzioni, mondo dello sport e dello spettacolo.
Anche i dati relativi al 2017 e raccolti dalla lega italiana per la lotta contro i tumori sono allarmanti.
Circa il 9% dei fumatori inizia a fumare prima dei 14 anni. Tale percentuale è in aumento nelle ragazze (10,6%) secondo le ultime rilevazioni ISTAT. Fumare è un fenomeno che nella fascia d’età tra i 9 e i 14 anni è secondo solo all’utilizzo di caffeina tra le sostanze ad azione sul SNC.
In Italia ogni anno i decessi riconducibili al fumo sono tra i 70 mila e gli 83 mila. La sigaretta secondo il rapporto dell’Oms causa ogni anno 6 milioni di morti in tutto il mondo. Sono 11,7 milioni i fumatori in Italia e rappresentano il 22,3% della popolazione (22,0% nel 2016). Diminuiscono gli uomini tabagisti: 6 milioni rispetto ai 6,9 milioni del 2016 e ma aumentano le donne che da 4,6 milioni del 2016 salgono a 5,7 milioni. Il fumo uccide una persona ogni sei secondi ed è a tutti gli effetti un'epidemia fra le peggiori mai affrontate a livello globale. Il totale dei decessi entro il 2030 potrebbe raggiungere quota 8 milioni all’anno e si stima che nel XXI secolo il tabagismo avrà causato fino a un miliardo di morti. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) il fumo di tabacco rappresenta la seconda causa di morte nel mondo e la principale causa di morte evitabile. L’Italia è il primo paese in Europa per fumatori adolescenti. Lo riporta uno studio svolto nel 2015 dal Centro europeo per il monitoraggio della dipendenza dalle droghe (Espad) che ha esaminato studenti tra i 15 e i 16 anni delle scuole di 35 paesi europei (24 stati membri dell’Unione Europea). Nell’indagine si legge come “l’Italia spicca con una percentuale del 37% rispetto a quella generale del 21%”. Lo studio prende in considerazione il consumo di alcool, fumo e droghe. Il nostro paese assieme a Romania, Cipro e Francia rappresenta poi un’eccezione rispetto all’età in cui si comincia a fumare. In Italia il 21% degli studenti ha fumato sigarette nell’ultimo mese. Una percentuale alta rispetto alla media degli altri 35 paesi (12%). In alcune fasce d’età, anzi, le donne fumano più dei maschi, soprattutto nel Nord del Paese, nella fascia d’età in cui si accende la prima sigaretta (15-24). L’età in cui si accende la prima bionda è di 17 anni per i ragazzi e 18 per le ragazze. Il 12,2% dei fumatori ha iniziato a fumare prima dei 15 anni.  Un’emergenza che minaccia sempre più le donne e i giovanissimi dunque ed è proprio ai più giovani che si è rivolta Regione Lombardia di concerto con Casa Pediatrica ASST Fatebenefratelli - Sacco Milano diretta dal professor Luca Bernardo che ha come peculiarità la capacità di unire alla sfera medico – clinica, molteplici attività di carattere sociale che vengono realizzate all'interno della struttura, tra queste il Centro multidisciplinare dedicato al disagio adolescenziale: un servizio unico in Italia che dal 2008 gestisce in media 1030 casi l'anno, proponendosi come una risposta concreta e determinata per affrontare i fenomeni di disagio giovanile sempre più diffusi e preoccupanti.
 “I dati della Lombardia sono preoccupanti: oggi sono oltre 30 mila i ragazzi sotto i 14 anni che fumano con danni che si possono manifestare su cuore e polmoni.  Per questo motivo abbiamo voluto indirizzare la nostra attenzione al mondo delle scuole verso un tema che sta assumendo contorni preoccupanti per il numero di adolescenti coinvolti e le motivazioni che sempre più spesso spingono i giovanissimi ad avvicinarsi alle sigarette – commenta il Professor Bernardo – noia, solitudine, spirito di emulazione verso i grandi, ed allora noi con questa iniziativa abbiamo voluto rompere gli schemi e lanciare un messaggio forte  attraverso più canali, per far comprendere quali possono essere i danni causati dal fumo. I ragazzi delle scuole hanno avuto modo, attraverso le testimonianze di medici, sportivi e personaggi del mondo dello spettacolo, di comprendere i danni che possono causare le sigarette.
Dando uno sguardo alle statistiche stilate dalla Lega Italiana per la Lotta contro i tumori – LILT di Milano in Lombardia nel 2017 i ragazzi che hanno fumato qualche volta una sigaretta a 11 anni sono per il 5% maschi e per il 2% femmine, una percentuale che sale in maniera significativa a 13 anni quando arriva al 25% tra i maschi e al 19% tra le femmine, mentre a 15 anni è del 57% tra i maschi e del 52% tra le femmine.
“Il dato confortante è che il numero dei fumatori milanesi è in leggero calo dal 20% del 2016 al 19% del 2017. Per contro tra i più giovani oltre ad esserci un trend crescente, esiste anche una minore propensione ad affrontare il problema e a scegliere di smettere di fumare. – sottolinea il professor Bernardo - Il 67% dei giovani fumatori infatti dichiara di non voler abbandonare il vizio. Un dato che indica una scarsa attenzione e la necessità di agire con operazioni mediatiche e di prevenzione proprio rivolta a quella fascia di età”. Ed è quanto è stato fatto da Casa Pediatrica Fatebenefratelli – Sacco con l’evento “Play don’t smoke” organizzato di concerto con Regione Lombardia con la partecipazione di Reach Italia, Federfarma Lombardia, Pepita Onlus e Asd Kmit Krav Maga e rivolto alle scuole di Milano.
A fare gli onori di casa il Direttore Generale Alessandro Visconti. A seguire hanno preso la parola dinnanzi ad una platea di 150 ragazzi dagli 11 ai 17 anni delle scuole Sant’Ambrogio e De Amicis il Prefetto dott.ssa Luciana Lamorgese, il questore Marcello Cardona, il Generale di Brigata GDF Paolo Kalenda, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Milano Luca De Marchis, l’Assessore alle politiche sociali di Regione Lombardia Stefano Bolognini e del welfare Giulio Gallera. La prima parte istituzionale si è conclusa con le parole del Professor Claudio Mencacci, direttore del dipartimento salute mentale e dipendenze e di Federfarma Lombardia con la presidente Annarosa Racca che hanno evidenziato la necessità di rendere i giovani consapevoli dei danni causati dalle sigarette. “Purtroppo esiste una correlazione tra le sigarette e tante altre dipendenze. Prima su tutte l’utilizzo patologico di alcool in quanto in giovane età l’associazione fumo alcool rende soggettivamente più soddisfacente e piacevole l’esperienza.  – rimarca il dottor Mencacci -   le sigarette spesso alimentano disturbi dell’impulsività, perché il fumo precoce è associato ad alterazioni della profusione cerebrale e sono associati anche ad episodi depressivi”.
“Da un recente screening effettuato nelle farmacie di Monza, Brianza, Milano e Lodi – aggiunge Anna Rosa Racca di Federfarma – il 61% dei fumatori, ha affermato di voler smettere di fumare. Un dato significativo che evidenzia come giornate di sensibilizzazione e prevenzione siano fondamentali”. I messaggi delle istituzioni e dei medici per invitare i ragazzi a dire No al fumo sono stati anche rafforzati dalla partecipazione di personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo: dal giocatore del Milan Fabio Borini, alle show girl ed attrici Cecilia Capriotti e Maddalena Corvaglia.


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